LA MIA RICARICA NATURALE DI VITA.
Cara Etiopia,
siamo ancora qui.
È passato un altro anno prima di tornare, un lasso di tempo che a volte sembra
essere un'eternità. Ogni volta che torno il tempo sembra passare come la sabbia
in una piccola clessidra che, finito l'ultimo granello, non puoi più rigirare.
Mi consola in fatto che tu sia sempre lì, immobile, che aspetti solo che io
venga a trovarti.
Non sono mai stato bravo con le relazioni a distanza, ma tu sei un Eccezione.
Quell'eccezione che mi da la forza di affrontare questo sacrificio, che poi
sacrificio non è.
Di aggettivi per descriverti ce ne sarebbero a migliaia;
sai passare da foresta ad Awara (polvere), da guerra a pace, da povertà a
ricchezza, da sguardi minacciosi a gesti d'amore, da morte a vita.
Sei un posto speciale, il mio posto, la mia seconda casa, dove riesco a essere
la versione migliore di me cercando di donare tutto il lavoro e l'amore che ho
a mia disposizione.
Però questo non basta, perché ogni volta che penso di aver dato il massimo tu
mi prendi in contropiede restituendomi il doppio di quell'amore.
Com'è che ci riesci? Come fai a lasciarmi sempre più di quello che io lascio a
te?
Queste sono domande a cui sto ancora cercando risposta, ma una cosa la
so.
So che continuerò a venire finché non saremo pari.
Sarà un viaggio lungo? Sarà un viaggio duro? Forse durerà tutta la vita?
Non m’importa, io sono disposto a ripagare il mio debito finché non sarà
saldato, su questo puoi starne certa.
Ti dico arrivederci, visto che anche l'anno prossimo io sarò ancora qua, ormai
non puoi più liberarti di me.
Nonostante tu sia lontana non è un problema per me perché quando si ama si può
aspettare per stare insieme. Non è importante la quantità di tempo, ma la
qualità.
Ci vediamo presto.
Lorenzo